Il mondo della luna, libretto, Dresda, 1754

 ATTO SECONDO
 
 SCENA PRIMA
 
 Giardino delizioso in casa di Ecclitico, raffigurato nel mondo della luna, ove si rappresentano alcune stravaganze ordinate dall’astrologo per deludere Buonafede.
 
 BUONAFEDE che dorme sopra un letto de fiori. ECCLITICO travestito con abito capriccioso. ERNESTO ne’ suoi abiti
 
 ECCLITICO
 Ecco qui Buonafede
585nel mondo della luna. Egli ancor dorme
 e quando fia destato
 esser non crederà nel mio giardino
 ma nel mondo lunare
 fra le delizie peregrine e rare.
 ERNESTO
590Ma Flaminia e Clarice
 son del tutto avvisate?
 ECCLITICO
                                           Il tutto sanno
 e a ogni nostro disegno aderiranno.
 Lisetta nulla sa ma non importa.
 Con un'altra invenzione
595farò ch'ella si creda
 nel mondo della luna trasportata.
 Ella è da Cecco amata
 e Cecco la desia;
 e acciocch'egli aderisca alle mie voglie
600gli ho promesso che lei sarà sua moglie.
 ERNESTO
 Flaminia sarà mia.
 ECCLITICO
 E mia sarà Clarice.
 Oggi ciascun di noi sarà felice.
 Le machine son pronte;
605son pronti i giochi, i suoni, i balli e i canti.
 Cose che pareran prodigi o incanti.
 ERNESTO
 Ed io per esser pronto
 a sostener la mia caricatura,
 vado tosto a cambiar spoglie e figura.
 
 SCENA II
 
 ECCLITICO e BUONAFEDE che dorme
 
 ECCLITICO
610Buonafede ancor dorme.
 Tempo è di risvegliarlo.
 Con questo sal volatile
 sciogliendo i spirti che fissati ha l'oppio,
 in sé ritornerà. (Gli pone un vasetto sotto le narici)
 BUONAFEDE
                                Flaminia...
 ECCLITICO
                                                      Ei chiama
615la figliola fra il sonno e la vigilia.
 BUONAFEDE
 Ehi Clarice... Lisetta...
 ECCLITICO
 Or si va svegliando.
 BUONAFEDE
                                       Eh! Dove sono? (Si alza bel bello)
 ECCLITICO
 Amico.
 BUONAFEDE
                 Olà, chi siete?
 ECCLITICO
 Che? Non mi conoscete?
620Non ravvisate Ecclitico?
 BUONAFEDE
                                              Voi quello?
 ECCLITICO
 Sì, quel son io.
 BUONAFEDE
                              Ma dove,
 dove, amico, siam noi?
 ECCLITICO
 Dove la sorte tutti i beni aduna,
 nel bellissimo mondo della luna.
 BUONAFEDE
625Eh! Mi burlate?
 ECCLITICO
                                E non ve n'accorgete
 dello splendor che fa più bello il giorno?
 Dell'aria salutar che spira intorno?
 BUONAFEDE
 È vero. Oh che bel giorno!
 Oh che aria soave!
 ECCLITICO
630Mirate a' vostri piedi
 dal bel terren fecondo
 nascer le rose e i gigli. (Si vedono a spuntar i fiori)
 BUONAFEDE
                                            Oh che bel mondo!
 ECCLITICO
 Udite il dolce canto
 degli augelli canori. (S’odono a cantar i rusignoli)
 BUONAFEDE
                                        Oh che contento!
635Son fuor di me, non so dove mi sia.
 ECCLITICO
 Udite l'armonia
 ch'esce dagli arbuscelli
 agitati dai dolci venticelli. (Odesi un concertino principiato dai violini ed oboè in orchestra colle risposte de’ corni da caccia e fagotti dentro la scena)
 BUONAFEDE
 Bravi, bravissimi.
640Gli alberi in questo mondo
 suonan meglio dei nostri sonatori.
 ECCLITICO
 Or vedrete ballar ninfe e pastori. (Escono ballerini, quali intrecciano una bella danza)
 BUONAFEDE
 Oh che ninfe gentili! Oh che fortuna!
 Oh benedetto il mondo della luna!
645Ma sa l'imperatore
 ch'io qui son arrivato?
 ECCLITICO
 È di tutto informato.
 BUONAFEDE
 Andiamlo a ritrovar.
 ECCLITICO
                                        Non è permesso
 con quell'abito andar innanzi a lui,
650s'egli non ve ne manda uno de' sui.
 Ma ecco i cavalieri
 con i paggi e i staffieri. Il gran monarca
 vi manda da vestire.
 BUONAFEDE
                                        Oh che bel mondo!
 
 SCENA III
 
 Cavalieri con paggi e staffieri, che portano abiti da travestire Buonafede, e detti. Intanto che i paggi levano le vesti sue a Buonafede e lo vestono con gli abiti capricciosi si sente una marcia e poi partono
 
 BUONAFEDE
 Come avrò a contenermi?
655Quante gran riverenze avrò da fare?
 ECCLITICO
 Il nostro buon monarca
 non vuol adulatori. Egli è un signore
 ch'è tagliato alla buona e di buon core.
 BUONAFEDE
 Andiam. Non vedo l'ora di vederlo.
660Ma quanto in anticamera
 aspettar ci farà?
 ECCLITICO
                                 Qui in anticamera
 sospirar non si sente o bestemmiare.
 Ognuno puol entrare;
 ognuno puol andar dal suo sovrano
665e può bacciargli il piè non che la mano.
 Ma restate, che io
 anderò ad avvisarlo;
 egli ha tanta bontà
 che per farvi piacer qui venirà.
 BUONAFEDE
670E la mia cameriera e le mie figlie
 non verranno con noi?
 ECCLITICO
 Sì sì, verranno poi;
 anzi le nostre donne
 han ius particolare a questo impero,
675perché va colla luna il lor pensiero.
 
    Voi lo sapete
 come son fatte.
 Ora vezzose,
 tutte amorose.
680Ora ostinate,
 fiere, arrabiate.
 Che? Non è vero?
 Sono lunatiche
 oh signorsì.
 
685   Mutan figura,
 mutan pensiere;
 son per natura
 poco sincere.
 Certo credetemi,
690che l'è così.
 
 SCENA IV
 
 BUONAFEDE solo
 
 BUONAFEDE
 Parmi che dica il vero; anzi Lisetta
 ora è meco amorosa, or sdegnosetta.
 Ma, s'ella qui verrà,
 forse si cangierà. Ben mi ricordo
695del bellissimo caso
 della donna menata per il naso.
 
 SCENA V
 
 Si cala il ponte levatore e vedesi in fondo della scena un carro trionfale, tirato da uomini bizzaramente vestiti con sopra il carro CECCO vestito da imperadore, e a’ piedi del medesimo ERNESTO vestito all’eroica con una stella in fronte. BUONAFEDE osserva con meraviglia. A suono di sinfonia si avvanza il carro e giunto alla metà della scena lo fermano; Ernesto scende ed aiuta a scendere Cecco con affettata sommissione
 
 BUONAFEDE
 Umilmente m'inchino
 a vostra maestà.
 CECCO
                                 Chi siete voi
 che indrizza i suoi saluti
700alla maestà nostra e non a noi?
 BUONAFEDE
 Perdoni, io fo all'usanza
 del mondo sublunar, dove son nato.
 CECCO
 Sì sì, son informato
 che là nel vostro mondo
705trionfa l'albagia
 né di titoli mai v'è carestia.
 BUONAFEDE
 Dice ben... Ma che vedo!
 Quivi il signor Ernesto?
 ERNESTO
                                              V'ingannate.
 Io stella sono ed Espero m'appello;
710e quando il cielo imbruna
 esco primiera a vagheggiar la luna.
 Sortito avrà l'influsso
 quel ch'Ernesto s'appella
 dalla costellazion della mia stella.
 BUONAFEDE
715Io non so che mi dir; voi tutto Ernesto
 certo rassomigliate.
 CECCO
 Non vi meravigliate,
 che nella nostra corte abbiamo noi
 un buffon che somiglia tutto a voi.
 BUONAFEDE
720Grazie a vostra bontà del paragone
 ma io per dirla a lei non son buffone.
 CECCO
 E pur nel vostro mondo
 chi sa far il buffon è fortunato.
 BUONAFEDE
 Cappari! Egl'è informato.
 CECCO
                                                 Or, che vi pare?
725Vi piace il nostro mondo?
 BUONAFEDE
                                                 In fede mia,
 a chi un mondo sì bel non piaceria?
 Ma per esser contento
 una grazia, signor, ancor vi chiedo.
 CECCO
 Chiedete pur, che tutto io vi concedo.
 BUONAFEDE
730Ho due figlie e una serva.
 Vorrei...
 CECCO
                   Già v'ho capito,
 le vorreste con voi.
 Andrà, per consolarle,
 una stella cometa ad invitarle.
 BUONAFEDE
735Ma le stelle comete
 portan cattivo augurio.
 CECCO
                                            Oh gente pazza
 del mondo sublunar! Poiché le stelle
 conoscer pretendete
 e voi stessi laggiù non conoscete.
 BUONAFEDE
740Ha ragion, ha ragion; non so che dire.
 CECCO
 Io le farò venire
 ma però con un patto,
 che vuo', senza recarvi pregiudizio,
 la vostra cameriera al mio servizio.
 BUONAFEDE
745Ma, signor...
 CECCO
                          Già lo so
 che siete innamorato
 in quei begl'occhi suoi
 ma questa volta la vogliam per noi.
 BUONAFEDE
 Dunque lei l'ha veduta?
 CECCO
                                              Signorsì;
750una machina abbiamo
 da cui spesso vediamo
 quel che si fa laggiù nel basso mondo.
 E il piacer più giocondo
 che aver possan i nostri occhi lunari
755è il mirar le pazzie dei vostri pari.
 
    Un avaro suda e pena
 e poi creppa e se ne va.
 Un superbo senza cena
 vuol rispetto e pan non ha.
760Un geloso è tormentato.
 Un corrente è criticato.
 Quasi tutti al vostro mondo
 siete pazzi in verità.
 
    Chi sospira per amore;
765chi delira per furore;
 chi sta bene e vuol star male;
 chi ha gran fumo e poco sale;
 al roverscio tutto va.
 Siete pazzi in verità. (Sale nel suo carro e parte col seguito)
 
 SCENA VI
 
 BUONAFEDE ed ERNESTO
 
 ERNESTO
770Voi avete due figlie?
 BUONAFEDE
                                        Signorsì.
 ERNESTO
 Fanciulle o maritate?
 BUONAFEDE
                                          Son ragazze
 e non ho ancora lor dato marito,
 perché non ho trovato un buon partito.
 ERNESTO
 Avete fatto ben; nel vostro mondo
775due cattivi mezzani
 soglion far qualche volta i matrimoni.
 Uno è il capriccio e l'altro è l'interesse.
 Dal primo ne provien la sazietà,
 dal secondo la nera infedeltà.
 BUONAFEDE
780Vusignoria favella
 come appunto parlar deve una stella.
 ERNESTO
 Qui non v'è alcun che dica
 di morir per l'amata;
 non v'è alcun che sia fido ad una ingrata.
785Non vedrete chi voglia
 nella tasca portar ampolle o stucci
 con balsami o ingredienti,
 utili delle donne ai svenimenti.
 BUONAFEDE
 Ma, se svien una donna,
790come la soccorrete?
 ERNESTO
                                      Accostumiamo
 una corda portare e quando fanno
 tali caricature
 le facciam rinvenir con battiture.
 BUONAFEDE
 Questo, per vero dire,
795è un perfetto elisire.
 ERNESTO
 È un elisir che giova;
 e credetelo a me, che il so per prova.
 
    Qualche volta non fa male
 il contrasto ed il rigore.
800Sempre pace, sempre amore
 fa languire anco il piacer.
 
    Quando poi cessa lo sdegno,
 sente il cor maggior diletto;
 più vigor prende l'affetto
805e moltiplica il goder.
 
 SCENA VII
 
 BUONAFEDE solo e varie persone di dentro che forman l’eco
 
 BUONAFEDE
 Io resto stupefatto.
 Questo è un mondo assai bello, assai ben fatto.
 Cantan sì ben gli augelli,
 suonano gli arboscelli;
810ognun balla, ognun gode;
 ognun vive giocondo;
 oh che mondo felice! Oh che bel mondo!
 Me lo voglio goder. Vuo' andar girando
 per questa ch'esser credo
815la principal città.
 Non so s'abbia d'andar di là o di qua. (L’eco risponde da varie parti)
 ECO
 Di qua, di qua, di qua.
 BUONAFEDE
 O questa sì che è bella!
 Ognuno a sé mi appella
820e mi sento a chiamar di qua e di là.
 ECO
 Di là, di là, di là.
 BUONAFEDE
 E siam sempre da capo.
 Vorrei venire e non vorrei venire;
 sono fra il sì e il no.
 ECO
825No, no, no, no, no, no.
 BUONAFEDE
 No di qua, no di là.
 Dunque resterò qui
 sempre fermo così.
 ECO
 Sì, sì, sì, sì, sì, sì.
 BUONAFEDE
830Ah ah, v'ho conosciuto,
 signor eco garbato.
 Oh che piacer giocondo!
 Oh che spasso, oh che spasso! Oh che bel mondo!
 
    Che mondo amabile,
835che impareggiabile
 felicità.
 
    Gl'alberi suonano,
 gl'augelli cantano,
 le ninfe ballano,
840gl'echi rispondono.
 Tutto è godibile,
 tutto è beltà.
 
    Che mondo amabile,
 che impareggiabile
845felicità. (Parte)
 
 SCENA VIII
 
 ECCLITICO, LISETTA condotta da due con gl’occhi bendati
 
 LISETTA
 Dove mi conducete?
 Siete sbirri, sicari o ladri siete?
 ECCLITICO
 Levategli la benda,
 or che la fortunata
850a questo nostro mondo è già arrivata. (Gli levano la benda)
 LISETTA
 Ohimè, respiro un poco.
 ECCLITICO
 Bella ragazza, io gioco
 che dove adesso siate
 voi non v'immaginate.
 LISETTA
                                            E che volete,
855caro signor Ecclitico, ch'io sappia?
 Dormivo ancor nel letto,
 allorché son venuti
 quei marioli birboni;
 m'hanno bendati gli occhi,
860m'hanno condotta via
 e adesso non so dir dove mi sia.
 ECCLITICO
 Lisetta, avete avuta la fortuna
 d'esser passata al mondo della luna.
 LISETTA
 Ah ah, mi fate ridere;
865non sono una bambina
 da credere a sì fatte scioccherie.
 ECCLITICO
 Delle parole mie
 voi la prova vedrete,
 quando sposa sarete
870del nostro imperatore
 che pel vostro bel viso arde d'amore.
 LISETTA
 La favola va lunga.
 Il padrone dov'è?
 ECCLITICO
                                   Morto si finse
 ma nel mondo lunare egli è passato
875e anch'io doppo di lui son arrivato.
 LISETTA
 Caro signor lunatico,
 non mi fate adirar. Per qual cagione,
 ditemi, uscir di casa mi faceste?
 ECCLITICO
 Di casa uscir credeste
880ma dal balcon passata
 foste qui da una nuvola portata.
 LISETTA
 Orsù, tali pazzie soffrir non voglio.
 Vuo' saper dove tende quest'imbroglio.
 ECCLITICO
 Ecco il vostro padrone.
885Domandatelo a lui che lo saprà.
 Io vado a ritrovar sua maestà. (Parte)
 
 SCENA IX
 
 LISETTA, poi BUONAFEDE
 
 LISETTA
 Quello è il padrone? È lui.
 Non capisco la sua caricatura.
 Oh che moda graziosa! Oh che figura!
 BUONAFEDE
890Lisetta, oh benvenuta.
 Tu ancor sei qui con noi?
 Fortunata davver chiamar ti puoi.
 LISETTA
 Ma dove siam?
 BUONAFEDE
                               Nel mondo della luna.
 LISETTA
 Mi volete ingannar.
 BUONAFEDE
                                       No, te lo giuro.
895Questo è il mondo lunar, te l'assicuro.
 LISETTA
 Adunque sarà vero
 che una nuvola qui m'avrà portata?
 BUONAFEDE
 Sei stata fortunata.
 Perch'io ti porto amore,
900sei venuta a goder sì grand'onore.
 LISETTA
 Ma qui che far dovrò?
 BUONAFEDE
 Quello che devi far t'insegnerò.
 Tu devi voler bene al tuo padrone.
 LISETTA
 E non altro?
 BUONAFEDE
                          Tu devi
905fargli qualche carezza.
 LISETTA
 Lo sapete, signor, non sono avezza.
 BUONAFEDE
 Credi forse che qui
 si faccian le carezze
 colla malizia che si fan da noi?
910Qui ognuno si vuol ben con innocenza
 e sbandita è quassù la maldicenza.
 LISETTA
 Oh se fosse così, saria pur bello
 questo mondo lunar!
 BUONAFEDE
                                         Credilo, è tale.
 LISETTA
 Questo mi piace assai.
 BUONAFEDE
                                            Vien qua Lisetta,
915dammi la tua manina.
 LISETTA
 Oh signor no.
 BUONAFEDE
                            Perché?
 LISETTA
                                             Perché non so
 se nel vostro operar vi sia tristizia.
 BUONAFEDE
 Eh qui tutto si fa senza malizia.
 LISETTA
 Quand'è così, prendete.
 BUONAFEDE
                                              Oh cara mano. (La stringe)
 LISETTA
920Piano, signore, piano.
 Voi me l'avete stretta sì furioso
 che mi parete alquanto malizioso.
 BUONAFEDE
 Io sono innocentino,
 credi, Lisetta mia, come un bambino.
 LISETTA
925(Che caro bambinello!
 Egli è tanto innocente quanto è bello).
 BUONAFEDE
 Che dite? Ch'io son bello?
 LISETTA
                                                  Signorsì.
 BUONAFEDE
 Quando lo dite voi, sarà così.
 
    Non aver di me sospetto,
930malizioso io non ho il core.
 
 LISETTA
 
 Vi conosco bel furbetto,
 malizioso è il vostro amore.
 
 BUONAFEDE
 
 Non è ver.
 
 LISETTA
 
                      Non me ne fido.
 
 BUONAFEDE
 
 Son pupillo.
 
 LISETTA
 
                         Io me ne rido.
 
 BUONAFEDE
 
935Via carina, una manina.
 
 LISETTA
 
 No, non voglio.
 
 BUONAFEDE
 
                              Oh crudeltà.
 
    Come fo alla mia cagnina,
 le carezze io ti farò.
 
 LISETTA
 
    Ed io qual da una gattina
940le carezze accetterò.
 
 BUONAFEDE
 
    Vieni, o cara barboncina.
 
 LISETTA
 
 Vieni o bella picinina.
 
 BUONAFEDE
 
 Vien da me, non abbaiar.
 
 LISETTA
 
 Frusta via, mi vuoi graffiar.
 
 SCENA X
 
 CECCO nell’abito di finto imperatore con seguito, poi BUONAFEDE e LISETTA
 
 CECCO
945Olà, presto fermate
 Buonafede e Lisetta;
 dite che il loro imperator li aspetta. (Partono due servi)
 Vuo' procurar, fin che la sorte è amica,
 il premio conseguir di mia fatica.
 BUONAFEDE
950Eccomi a' cenni vostri.
 LISETTA
                                            Oh? Cosa vedo?
 Cecco è l'imperador?
 CECCO
                                         Lisetta addio.
 LISETTA
 Ti saluto; buondì, Cecchino mio.
 BUONAFEDE
 Sei pazza; cosa dici
 al nostro imperatore?
 LISETTA
955Pazzo sarete voi.
 Si conosciamo bene fra di noi.
 CECCO
 Bella, Cecco non son ma vostro sono.
 Olà; s'innalzi il trono.
 Lisetta, vezzosetta e graziosina,
960vi voglio far lunatica regina. (Dalla parte lateral esce un trono per due persone)
 BUONAFEDE
 (Io non vorrei che il nostro imperatore
 mi facesse l'onore
 di rapirmi Lisetta).
 CECCO
                                       E ben, che dite?
 Ecco il trono per voi, se l'aggradite.
 LISETTA
965Il trono? Ohimè, non so.
 Sono fra il sì e il no.
 Cotante cose stravaganti io vedo
 che dubito di tutto e nulla credo.
 CECCO
 Eh via, venite in trono.
970Se vi piace il mio volto,
 sia Cecco o non sia Cecco,
 che cosa importa a voi?
 Dopo s'aggiusteremo fra di noi.
 LISETTA
 È questa una ragion che non mi spiace.
975Vengo. (S’incamina verso il trono)
 BUONAFEDE
                 Dove, Lisetta?
 LISETTA
 A ricever le grazie
 del nostro imperatore,
 giacch'egli mi vuol far sì bell'onore.
 BUONAFEDE
 Come? Non ti vergogni?
980Non hai timore della sua tristizia?
 LISETTA
 Eh qui tuto si fa senza malizia.
 BUONAFEDE
 Lisetta, bada bene.
 LISETTA
                                      È innocentino,
 il nostro imperator, come un bambino.
 CECCO
 Aspettar più non voglio;
985presto, venite al soglio.
 LISETTA
 Dunque lei...
 CECCO
                           Sì, mia cara,
 son vostro, se volete.
 LISETTA
 Lei è mio... Ma se poi... Ma s'io non sono...
 Non so quel che mi dica.
 CECCO
                                               Al trono, al trono.
 LISETTA
 
990   Se lo comanda, sì venirò.
 Signor padrone, cosa sarà?
 Imperatrice dunque sarò?
 Oh fosse almeno la verità!
 Sento nel core certo vapore
995che m'empie tutta di nobiltà.
 
    Che bella cosa l'esser signora,
 farsi servire, farsi stimar!
 Ma non lo credo, ma temo ancora;
 ah mi volete tutti burlar.
1000Voglio provarmi, cosa sarà?
 Ah fosse almeno la verità! (Cecco dà braccio a Lisetta e frattanto che si fa il ritornello dell’aria la conduce in trono)
 
 BUONAFEDE
 Eccelso imperator, la fortunata
 solo Lisetta è stata.
 Le povere mie figlie
1005ancor non hanno avuta la fortuna
 di venire nel mondo della luna.
 CECCO
 Un araldo lunare ha già recato
 che in viaggio sono e che saran fra poco
 ancor esse discese in questo loco.
 BUONAFEDE
1010Perché dite discese e non ascese?
 Per venire dal nostro a questo mondo,
 signor, si sale in su.
 Or perché dite voi scendono in giù?
 CECCO
 Voi poco ne sapete. Il nostro mondo
1015come un pallon rotondo
 dal cielo è circondato
 e da qualunque lato
 che l'uom verso la luna il camin prenda,
 convien dir che discende e non ascenda.
 BUONAFEDE
1020Son ignorante, è ver, ma mi consolo,
 che se tale son io non sarò solo.
 CECCO
 Allegri, o Bonafede,
 che la coppia gentil scender si vede.
 
 SCENA XI
 
 A suono di sinfonia vengono in machina FLAMINIA e CLARICE. BUONAFEDE le aiuta a scendere; CECCO e LISETTA restano in trono e frattanto sopraggiungono ERNESTO ed ECCLITICO
 
 BUONAFEDE
 Figlie, mie care figlie,
1025siate le benvenute, ah, che ne dite?
 Bella fortuna aver un genitore
 dello spirito mio
 ch'abbia fatto per voi quel ch'ho fatt'io!
 Lunatiche ora siete,
1030un mondo goderete
 pieno di cose belle;
 splenderete quaggiù come due stelle.
 FLAMINIA
 Molto vi devo, o padre,
 un uom saggio voi siete,
1035di politica assai voi ne sapete.
 CLARICE
 Si vede certamente
 che avete una gran mente;
 siete un uom virtuoso senza pari.
 Cedon gli uomini a voi famosi e chiari.
 BUONAFEDE
1040Inchinatevi tosto
 al nostro imperatore;
 grazie rendete a lui di tanto onore.
 FLAMINIA
 Ma colei è Lisetta.
 BUONAFEDE
 Che volete ch'io dica?
1045Colei è la felice
 del mondo della luna imperatrice.
 CLARICE
 Oh fortunata invero!
 Mentre quel della luna è un grande impero.
 FLAMINIA
 Monarca, a voi m'inchino.
 CECCO
1050Manco male che voi
 vi siete ricordata alfin di noi.
 FLAMINIA
 Perdon io vi dimando
 e alla vostra bontà mi raccomando.
 CECCO
 Olà, Espero, udite. (Ad Ernesto)
1055Questa bella servite,
 conducetela tosto alle sue stanze
 e insegnatele voi le nostre usanze.
 ERNESTO
 Obbedito sarete.
 BUONAFEDE
                                  Ehi, ehi, fermate.
 Signor, le figlie mie
1060con gli uomini non van da solo a sola.
 CECCO
 In questo nostro mondo
 le femmine ci van pubblicamente
 e non lo fanno mai secretamente.
 BUONAFEDE
 È ver, non parlo più.
 FLAMINIA
                                        Contenta io vado,
1065giacché il mio genitor non se ne lagna,
 con Espero gentil che m'accompagna.
 
    Se la mia stella
 si fa mia guida,
 scorta più fida
1070sperar non so.
 
    Al suo pianeta
 contrasta invano
 quel labro insano
 che dice no. (Parte servita da Ernesto)
 
 SCENA XII
 
 CECCO e LISETTA in trono. BUONAFEDE, ECCLITICO e CLARICE
 
 CLARICE
1075Mia sorella sta bene
 ed io cosa farò?
 La mia stella ancor io non troverò?
 CECCO
 Ecclitico, che siete
 del mio trono lunar cerimoniere,
1080con Clarice gentil fate il bracciere.
 ECCLITICO
 Prontamente obbedisco.
 BUONAFEDE
                                               Eh no, non voglio
 che mia figlia da un uom sia accompagnata.
 CECCO
 L'usanza è praticata
 ancor nel vostro mondo.
1085Ma si serve da noi sol per rispetto
 e non lo fanno qui con altr'oggetto.
 BUONAFEDE
 Taccio, non so che dir.
 CLARICE
                                           Vado contenta
 a contemplar dappresso
 le lunatiche sfere
1090col lunatico mio cerimoniere.
 
    Quanta gente che sospira
 di veder cos'è la luna
 ma non hanno la fortuna
 di poterla contemplar.
 
1095   Chi non vede il falso crede;
 ciaschedun saper pretende.
 Più che studia manco intende
 e si lascia corbellar. (Parte servita da Ecclitico)
 
 SCENA XIII
 
 BUONAFEDE, CECCO e LISETTA in trono
 
 LISETTA
 Ed io son stata qui
1100con poca conclusione,
 come una imperatrice di cartone.
 CECCO
 Mia bella, eccomi a voi. (Si alza)
 Vi voglio incoronare
 e nello stesso tempo anco sposare.
 LISETTA
1105Ringrazierò la vostra cortesia.
 BUONAFEDE
 (E pur sento un tantin di gelosia).
 CECCO
 Olà, vengano tosto
 le insegne imperiali
 e si facciano i gran cerimoniali.
 
 SCENA XIV
 
 ECCLITICO con cavalieri e servi, che portano scettro e corona per incoronar Lisetta, e detti.
 
 ECCLITICO
1110Ecco già preparato
 per la pompa real l'alto apparato. (L’orchestra suona il ritornello del quartetto e intanto Cecco fa l’incoronazione di Lisetta, poi scendono dal trono)
 CECCO
 
    Mia principessa,
 mia monarchessa,
 tutto vi dono lo scettro e il cor.
 
 LISETTA
 
1115Grazie vi rendo del vostro favor.
 
 ECCLITICO
 
    Di cor mi consolo
 con vostra maestà.
 
 LISETTA
 
    Vi sono obbligata
 di tanta bontà.
 
 BUONAFEDE
 
1120   Anch'io mi rallegro
 signora maestà.
 
 LISETTA
 
    Vi sono obbligata
 di tanta bontà.
 
 ECCLITICO
 
    Deh lasci che almeno... (Gli vogliono bacciar la mano)
 
 BUONAFEDE
 
1125Mi dia permissione...
 
 LISETTA
 
 Prendete, tenete, (Dà loro la mano)
 son tutta bontà.
 
 BUONAFEDE, ECCLITICO, CECCO A TRE
 
    Evviva mill'anni
 la vostra maestà.
 
 CECCO
 
1130   Cara, v'abbraccio.
 
 LISETTA
 
 Senza malizia. (Abbraccia Cecco)
 
 BUONAFEDE
 
 Ed a me niente?
 
 LISETTA
 
 Senza malizia. (Abbraccia Buonafede)
 
 ECCLITICO
 
 Sono innocente.
 
 LISETTA
 
1135Senza malizia. (Abbraccia Ecclitico)
 
 TUTTI
 
 Oh che bel mondo,
 bell'innocenza!
 Viver giocondo!
 Caro piacer.
 
 CECCO
 
1140   Sposa diletta.
 
 LISETTA
 
 Caro mio sposo.
 
 ECCLITICO
 
 Oh benedetta.
 
 LISETTA
 
 Siete grazioso.
 
 BUONAFEDE
 
 Ed a me niente?
 
 LISETTA
 
1145Sì buona gente,
 tutta di tutti
 senza malizia
 sempre sarò.
 
 TUTTI
 
    Senza malizia,
1150senza tristizia
 sempre amerò.
 
    Bello è l'amare
 senza bramare
 quello che avere
1155già non si può.
 
    Senza malizia,
 senza tristizia
 sempre amerò.
 
 Fine dell’atto secondo